Tiroide, l’importanza del sale iodato, situazione in Umbria è migliorata

 
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Tiroide, situazione in Umbria è migliorata, importanza del sale iodato – Presentati oggi al Ministero della Salute i dati sulla iodoprofilassi in Italia: “la situazione in Umbria è notevolmente migliorata e le ultime valutazioni hanno evidenziato, riporta Efisio Puxeddu, professore associato di Endocrinologia, Università di Perugia e responsabile dell’Osservatorio per il Monitoraggio della Iodoprofilassi per la Regione Umbria, che il programma di iodoprofilassi sia stato efficiente ed efficace nel ridurre la prevalenza del gozzo in età scolare e nell’implementare l’apporto iodico con l’alimentazione.

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Ulteriori interventi sono ancora necessari al fine di rafforzare l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione sui benefici derivanti dall’utilizzo del sale iodato, con lo scopo di mantenere il risultato e ridurre tangibilmente la frequenza delle patologie legate alla iodocarenza che, seppure attualmente risolta, determina ancora una coda di patologia gozzigena dell’adulto e altri disordini correlati in Umbria.

Questi risultati sono stati evidenziati grazie al lavoro della Dr.ssa Silvia Morelli della S.C. di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e alla collaborazione dell’Associazione di Volontariato dei Malati Umbri di Tumore della Tiroide “La Lumaca ONLUS”. In particolare, sono state valutate la ioduria e la prevalenza del gozzo nei ragazzi di età compresa tra gli 11 ed i 14 anni delle scuole medie dei comuni di Narni, Otricoli e Calvi dell’Umbria.

L’analisi ha mostrato dati nel complesso confortanti: la prevalenza del gozzo nella popolazione esaminata è risultata essere pari a circa il 6%, leggermente al di sopra della soglia del 5%, proposta dalla Organizzazione Mondiale della Santità, come limite della iodosufficienza, ad indicare però una sostanziale riduzione rispetto ai dati raccolti in precedenza nel territorio eugubino. Le iodurie sono risultate invece nell’ambito della sufficienza. Un’indagine analoga a quella condotta nelle scuole medie dei comuni di Narni, Otricoli e Calvi dell’Umbria è al momento in atto anche nella scuola media del Comune di Amelia”.

“Errato pensare che lo iodio si respira dal mare: lo iodio si “mangia” ecco perché da anni consigliamo: poco sale ma iodato, spiega Antonella Olivieri, Responsabile Scientifico OSNAMI, Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodioprofilassi in Italia – Istituto Superiore Sanità in occasione della presentazione dei dati dell’Osservatorio presso il Ministero della Salute in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide che si svolge in tutta Italia dal 20 al 26 maggio.

Grazie a questo slogan e al lavoro dei medici del territorio, delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti, oggi lo stato nutrizionale iodico della popolazione è molto migliorato rispetto al passato. È importante ricordare che il gozzo in età scolare è un indicatore di iodosufficienza a lungo termine, cioè di una condizione di iodosufficienza stabile nel tempo. Infatti, perché il processo di crescita del gozzo non abbia inizio, un bambino deve nascere e crescere in un’area iodosufficiente”.

“La tiroide è un organo piccolo ma molto importante, coinvolto in diverse funzioni vitali: gli ormoni prodotti da questa ghiandola esercitano i loro effetti sul metabolismo e sulla funzionalità di tutti gli apparati del corpo, in particolare agiscono sulla funzione cardiovascolare, sul ritmo del sonno, il metabolismo delle ossa, intervengono inoltre nei processi di accrescimento e sviluppo del sistema nervoso”, spiega Paolo Vitti, Presidente SIE, Società Italiana di Endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana Mondiale della Tiroide.

“Possiamo quindi dire che prendersi cura della tiroide è come prendersi cura di noi stessi ed è molto importante farlo nel modo corretto ad esempio evitando di dare ascolto ai falsi miti sull’alimentazione e soprattutto rivolgendosi a centri accreditati per diagnosi e terapie. Per questo il tema scelto per la Settimana Mondiale della Tiroide 2019 è ‘AMO LA MIA TIROIDE…e faccio la cosa giusta’ per ricordare l’importanza dell’appropriatezza degli stili di vita ma anche diagnostica e dei più appropriati approcci terapeutici. Il principale obiettivo della Settimana è sensibilizzare la popolazione in merito ai problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione: sono infatti oltre 6 milioni gli italiani con un problema a questa ghiandola così fondamentale per il buon funzionamento di tutto il nostro corpo”.

La Settimana Mondiale della Tiroide, che si svolgerà dal 20 al 26 maggio, è promossa da Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Associazione Medici Endocrinologi (AME), Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Associazione Italiana Medici Nucleari (AIMN), Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia (SIUEC), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) insieme al Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE) e il supporto della European Thyroid Association (ETA.) e sostenuta con un contributo incondizionato da Ibsa Farmaceutici Italia, Merck Serono, Sanofi Genzyme e Esaote.

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